Montiano: evoluzioni che cambiano la storia
Fino al 1990 circa, Montefiascone era una delle realtà vinicole più malviste dell’intera penisola. Il solo vino che vi si produceva era il famigerato “est!est!!est!!!”, un prodotto decisamente mediocre, indegno di rappresentare una terra che avesse ambizioni di rivaleggiare con realtà vinicole di lunga tradizione, oppure con vini di recente nascita ma già estremamente pregiati, come quelli siciliani.
Negli anni ’92-’93, Riccardo Cotarella decise di ‘costruire’ un vino rosso con caratteristiche che potessero farlo valere sul mercato ed occupargli un posto di rispetto nel panorama vitivinicolo nazionale. I primi esemplari di un vino chiamato "Montiano" nacquero con la vendemmia 1993, una miscela estremamente gradita anche ai palati femminili.
Il successo fu immediato e le enoteche fecero a gara per ottenere alcune bottiglie del vino, da dispensare con parsimonia ai clienti poiché l’azienda produttrice lo vendeva in ridottissime quantità. La rivista “Il Gambero Rosso” gli concesse subito il massimo punteggio, ed è con questa ulteriore benedizione che il Montiano diventò uno dei vini più noti della penisola.
La Tuscia vede finalmente uno dei suoi prodotti viaggiare a “3 bicchieri”
(punteggio ideato dalla rivista enogastronomica “Il Gambero Rosso”, ed equivalente al massimo della qualità per un vino).
Il Montiano, seppur non avendo la possibilità di paragonarsi ad un ''Pomerol'', divenne l'oggetto del desiderio di ogni cantiniere.