Champagne di YSL: il profumo del successo e dello scandalo
Nel 1993, "Champagne" di Yves Saint Laurent fu il profumo più discusso dell’anno, diventando un simbolo di successo e al tempo stesso un epicentro di controversie. La sua uscita sul mercato scatenò una battaglia legale tra Sanofi, all’epoca proprietaria del marchio Yves Saint Laurent, e i produttori di champagne Lanson e Moët-et-Chandon. Questo scontro attirò l’attenzione mediatica, alimentando ulteriormente l’aura di esclusività della fragranza.
La minaccia di ritirare il profumo dal mercato in Francia portò a una corsa sfrenata agli acquisti, trasformandolo in un oggetto da collezione andato rapidamente sold-out. La disputa legale culminò in una sentenza che impose il cambio del nome, nonostante la difesa sostenesse che fosse impossibile confondere un profumo con una bevanda. La fragranza, venduta in un flacone che richiamava la forma di un tappo di champagne, dovette abbandonare il suo nome originale: da "Champagne" passò prima a "Yves Saint Laurent" e infine, nel 1996, a "Yvresse".
L'ispirazione del profumo era il fascino frizzante dello champagne, unito a un'idea di leggerezza e gioia. La campagna pubblicitaria utilizzava lo slogan "Champagne, il profumo del successo", destinato a conquistare le donne dinamiche e indipendenti, proponendo una fragranza dolce, effervescente e inebriante, capace di catturare l’essenza di una vita vissuta con leggerezza e felicità. Nonostante il cambio di nome, la magia della fragranza sembrò perdere parte del suo fascino, dimostrando quanto il legame tra il nome "Champagne" e l’idea di lusso e successo fosse potente.